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La trombosi venosa profonda è correlata all’infiammazione

Coloro che manifestano infezioni gravi sono, a quanto pare, più a rischio di sviluppare pericolosi trombi. Secondo i ricercatori di un nuovo studio, pazienti con infezioni delle vie respiratorie o urinarie sono soggetti ad un rischio maggiore di essere colpiti da Trombosi venosa profonda (TVP), una malattia particolarmente pericolosa che porta ad un blocco della circolazione nelle grosse vene.

In precedenza le infezioni acute erano già state messe in correlazione anche con l’attacco cardiaco. Adesso, Liam Smeeth e i suoi collaboratori della Scuola di Igiene e Medicina tropicale di Londra, hanno effettuato uno studio sulle banche-dati contenenti i dati dei pazienti ricoverati negli ultimi 20 anni ed hanno in questo modo scoperto che quasi più di 7000 pazienti sono stati colpiti dalla cosiddetta TVP mentre circa 4000 pazienti da embolia polmonare. Inoltre, gli autori hanno analizzato la concomitante presenza di eventuali infezioni acute delle vie respiratorie o urinarie.
Questa analisi retrospettiva suggerisce che le infezioni delle vie urinarie raddoppiano in termini di tempo il rischio di contrarre la TVP o l’embolia polmonare ed anche le infezioni acute delle vie respiratorie aumentano significativamente il rischio di TVP. Le malattie respiratorie acute non possono però essere automaticamente associate alla formazione di coaguli nei polmoni, dato che l’embolia polmonare è a volte diagnosticata erroneamente come infezione respiratoria.

Il rischio di sviluppare TVP o embolia polmonare é maggiore durante le prime due settimane seguenti all’infezione, dopo le quali diminuisce drasticamente. Probabilmente, il rischio di formazione di coaguli nei polmoni e nelle vene è aumentato a causa delle risposte infiammatorie dell’organismo stesso piuttosto che a causa degli agenti infettivi.

La TVP colpisce di solito le gambe e nella maggior parte dei casi si formano dei coaguli piccoli che si dissolvono; solo in alcuni casi la TVP può avere effetti letali. Proprio per limitare il rischio di trombosi si consiglia ai passeggeri di voli in aereo lunghi di muovere periodicamente le gambe. Alla luce di questi nuovi dati anche coloro che sono stati colpiti da infezioni acute non dovrebbero viaggiare in aereo, in particolar modo nelle settimane successive all’infezione.

Referenza: The Lancet